Ottenuto l’accertamento della illegittimità della sanzione comminata per l’inottemperanza alla diffida dell’AGCM

 

Oltre alla correttezza delle iniziative tempestivamente assunte dal CNF, la sentenza afferma importanti principi, di valenza generale, a tutela del contraddittorio nei procedimenti antitrust

 

 

Lo Studio Cintioli & Associati, boutique legale altamente specializzata nell’ambito del diritto amministrativo, della concorrenza e mercati regolamentati ha ottenuto davanti al Consiglio di Stato un’importante pronuncia in materia antitrust, relativamente al procedimento di inottemperanza alla diffida dell’AGCM.

Nello specifico, il fondatore dello Studio,  prof. avv. Fabio Cintioli, unitamente al prof. avv. Giuseppe Colavitti ed all’avv. Davide Calabrò, ha assistito con successo il Consiglio Nazionale Forense nel giudizio dinanzi al Consiglio di Stato dimostrando l’illegittimità del provvedimento con il quale l’AGCM aveva comminato al CNF una pesante sanzione pecuniaria per la pretesa inottemperanza al precedente provvedimento antitrust assunto a conclusione dell’istruttoria I748-Condotte restrittive del CNF.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2764/2020, ha definitivamente accertato l’illegittimità del provvedimento sanzionatorio, confermando la sentenza del TAR Lazio n. 11169/0216 che aveva già positivamente valutato le ragioni del CNF.

Nel dettaglio, la sentenza del Consiglio di Stato non soltanto riconosce la correttezza delle iniziative tempestivamente assunte dal CNF per ottemperare ai precedenti accertamenti dell’AGCM, ma afferma importanti principi, di valenza generale, a tutela del contraddittorio nei procedimenti antitrust.

La sentenza ha un’importanza che va oltre lo specifico contenzioso poiché riconosce che, anche nei procedimenti di inottemperanza, al pari di quelli per l’accertamento di intesa restrittiva ed abuso di posizione dominante, è necessaria la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie e l’audizione finale della parte accusata dinanzi al Collegio dell’AGCM. Anche nel caso di un procedimento di inottemperanza, sottolinea il Consiglio di Stato, si tratta pur sempre di accertare un’infrazione “oggetto di una speciale disciplina che richiede appunto una forma di contraddittorio rafforzato”, in linea con i principi affermati dalla Corte EDU sulla natura “intrinsecamente penale” della sanzione antitrust.